Approvazione Statuto Unione dei Comuni:
QUESTA UNIONE ASSOMIGLIA SEMPRE DI PIU’ AD UN MATRIMONIO COMBINATO. Quando i re stabilivano le alleanze attraverso le unioni dei lori o figli.
Il Movimento 5 stelle di Castelfranco non condivide l’approvazione dello statuto dell’Unione dei Comuni di Castelfranco di Sotto, Santa Croce Sull’Arno, Montopoli in Val d’Arno e San Miniato da parte dei Consigli comunali, per tutta una serie di motivi.
Proviamo ad elencarli tutti:
1) I Consigli Comunali attuali sono tutti in scadenza di mandato perché a maggio ci sanno le nuove elezioni amministrative.
Ci chiediamo perché approvarlo adesso in questa fase finale di legislatura?
Alcuni esponenti della maggioranza hanno affermato che è doveroso lavorare fino all’ultimo giorno e che l’impegno preso in campagna elettorale li vincolava a muoversi in questa direzione.
Ebbene, stando così le cose: perché non farlo prima e per bene, scrivendo non solo lo statuto ma anche i piani attuativi di questa unione, specificandone la struttura e decidendone le competenze, il piano di spese ed costi complessivi?
In questo modo, le cose sarebbero state sicuramente più complete ed i cittadini avrebbero già potuto fruire dei tanto promessi vantaggi di questa Unione dei Comuni. Se poi non fossero stati contenti o ci fossero stati dei problemi avrebbero potuto esprimersi al riguardo se non con un referendum ma con un voto alle elezioni amministrative.
No, perché la realtà dei fatti è ben diversa. In questo momento si va ad approvare solo lo Statuto di questa Unione, decidendone il Consiglio: quante poltrone spetteranno ad ogni comune, quante ne avrà la maggioranza e quante le minoranze, chi sarà il Presidente, ecc. Insomma i lavori sono tutti concentrati verso un unico obbiettivo, come se la paura più grande sia affrettarsi prima che le cose cambino e magari non si abbia più la possibilità di imporre certe strategie.
Il Consiglio comunale di Castelfranco di sotto, ha una ulteriore aggravante sulla questione: ha perso il proprio Presidente ed ha un Vicesindaco in sua sostituzione. Ebbene secondo la legge (Art. 53 comma 1 d.lgs. 267/2000) il consiglio dovrebbe essere sciolto, rimanendo comunque in carica sino alle elezioni. Avremmo preferito una maggior riflessione su questo fatto che è passato così inosservato dato che le elezioni ci saranno comunque anche per gli altri comuni. Di fatto le situazioni sono diverse.
2) La popolazione poco sa di questa Unione: non è stata informata a dovere e comunque in modo incompleto: cosa farà e come lo farà non è noto a nessuno. Dato che influirà sulla nostra vita e sulla fruibilità delle istituzioni perché non siamo stati informati in merito? Insomma, se la partecipazione è questa: dammi il voto e poi penso a tutto io, stabilendo anche cosa è giusto o sbagliato, perché poi stupirsi del “populismo” dilagante dei Movimenti cittadini o dell’astensione al voto?
3) La questione per noi non è essere a favore o a sfavore dell’Unione, ma decidere come dovrebbe essere fatta. Se ben costituita forse potrebbe davvero essere utile a tutti ma purtroppo, date le premesse, pensiamo che le decisioni saranno prese tra pochi perseguendo chissà quali interessi. Non ci è dato saperlo ma come cittadini e diretti interessati di questa Unione non abbiamo nessuna possibilità di scelta, né di intervento SIAMO PERSONE NON NUMERI DA GESTIRE.