Ad un mese di distanza siamo tornati in via Molino del Callone per vedere se la situazione fosse migliorata. Dopo la nostra segnalazione, qualcosa si è mosso: troviamo del nastro e dei cartelli a delimitare la zona. Questo non risolve il problema, di fatto l’amianto è ancora lì, alla portata di tutti e delle intemperie che potrebbero peggiorarne lo stato di degrado e coadiuvarne la diffusione nell’aria e nel terreno.
Ci chiediamo per quando ancora la situazione debba perdurare, visto che dal giorno dell’incendio del 15 agosto ad oggi sono passati già 2 mesi. E’ nostra intenzione impegnarci perché il problema venga definitivamente risolto.
Qualora l’amianto non venga rimosso entro i termini dell’ordinanza emessa verso la proprietà, chiederemo al Comune di avvalersi dell’istituto del “potere sostitutivo” (di cui l’ordinamento comunale è dotato) e che potrebbe permettergli di provvedere direttamente alle operazioni di bonifica.
Ci chiediamo infine, quali controlli abbiano fatto Asl e Arpat per monitorare la situazione e per tutelare la salute dei cittadini in questi mesi.
Ancora una volta siamo costretti a ricordare come ci siano sempre più fonti di inquinamento che ricadono sulla popolazione del Comprensorio del Cuoio, nell’indifferenza e nel silenzio delle amministrazioni e delle autorità delegate alla tutela del territorio e della salute pubblica. Primo fra tutti il problema delle maleodoranze, che negli ultimi mesi hanno ammorbato l’aria di Castelfranco e Santa Croce. A tutt’oggi infatti, la situazione persiste e non ci sono risposte o soluzioni da parte delle autorità competenti.
no images were found
Oltre all’eternit in zona Callone ci sono anche rifiuti abbandonati, speriamo che questa situazione di degrado sia sanata al più presto.
MI dicono che l’amianto è stato tolto! se è vero la vostra operazione è servita. OBBIETTIVO RAGGIUNTO.